LA QUESTIONE È CLIMATICA
di Roberto Bovati
La sopravvivenza doveva essere un atto collettivo, perché sopravvivere da soli non creava nessuna discendenza e ancor meno l’affermazione della vita. La vita doveva essere un semplice atto di devozione dell’uno verso l’altro e non l’affermarsi dell’uno sopra l’altro.
Il solo fatto di esistere e poter camminare sopra una terra di tutti e di nessuno doveva costituire le fondamenta su cui poggiare la civiltà. Definire la civiltà umana senza unificarla con quella animale e vegetale è stato l’errore più grosso.
La potenza di un popolo non sta nella detenzione di armi, nella capacità di difendere il proprio territorio o di minacciarne un altro, la potenza sta nel distruggere l’idea di territorio e l’idea di appartenere ad un popolo.